Anna, docente universitaria di storia dell’arte, nel vivo della pandemia, della guerra russo-ucraina e delle sue variegate vicende familiari, intraprende un emozionante cammino spirituale nelle vaste e ineludibili terre del dolore, teso a scoprirne frammenti sempre più ampi di senso.
Compagni di viaggio eccellenti ed esemplari del mondo biblico, su tutti Giobbe e Qohelet, della letteratura, della filosofia, della mistica, dell’arte, sacra e profana e persino del cinema, sfilano e provocano, in evidente contrasto rispetto alla sconcertante piattezza, apatia, indifferenza rassegnata e il corredo di tutte le loro passioni “fredde”, che segnano drammaticamente il magro orizzonte del nostro tempo.
Il lettore è così condotto, insieme ad Anna, nell’Aperto di una dimensione filosofico-religiosa dove la luce, pur sempre manchevole e imperfetta, si fa più vivida e la vita e la natura stessa sembrano acquistare una profondità nuova.