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Autori diversi raccontano la storia autentica e le originali invenzioni dell’esperienza umana e artistica di Claudio Misculin e la sua Accademia della Follia, nata a Trieste dalla ricerca tra teatro e follia, ben dentro all’opera di deistituzionalizzazione basagliana. Non teatro emarginato, né tanto meno rappresentazione della marginalità, ma luogo propriamente teatrale dove la diversità viene agita come terreno di coltura delle capacità negate, delle idee segrete, delle possibilità non consentite, dove la sofferenza individuale trova lo spazio delle parole e dei gesti.

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